Astronomia per tutti: volume 8 by Daniele Gasparri

Astronomia per tutti: volume 8 by Daniele Gasparri

autore:Daniele Gasparri
La lingua: ita
Format: azw3, mobi
pubblicato: 2013-08-16T22:00:00+00:00


Ben più facile e redditizia è la ricerca del transito di quei pianeti già scoperti con altri metodi, quasi esclusivamente con quello delle velocità radiali. La letteratura è già ricca di scoperte da parte degli amatori: vale citare la scoperta del transito di HD17156b, oppure di HD80606b, alla cui scoperta hanno partecipato numerosi astrofili italiani, alcuni dei quali equipaggiati con una camera CCD autocosctruita e il classico telescopio newtoniano da 114 mm!

La ricerca dei transiti di pianeti già noti non è limitativa se si tengono presenti le informazioni uniche che solo un transito può fornire e il fascino di poter vedere l’impronta di un pianeta esterno al Sistema Solare.

Gli astrofili interessati possono riferirsi al gruppo di ricerca dei pianeti extrasolari facente capo all’UAI :

http://it.groups.yahoo.com/group/transitiextrasolari/ che fornisce la lista aggiornata dei candidati e organizza le sessioni osservative, oppure, per lavori indipendenti (consigliati solo se si è molto esperti e ben equipaggiati), si deve partire da un elenco di pianeti extrasolari scoperti con altri metodi. Il sito http://exoplanet.eu si propone come una completa enciclopedia dei pianeti extrasolari, un portale ricco di informazioni, tra le quali cataloghi e caratteristiche di tutti i pianeti scoperti.

I candidati migliori sono i pianeti di tipo gioviano, scoperti con il metodo delle velocità radiali, con periodi non superiori ai 20 giorni, quindi con semiassi maggiori minori di 0,2-0,1 UA, dei quali non è stato ancora individuato il transito.

Un metodo molto rapido per capire se l’orbita è stata studiata, quindi confermato o escluso l’eventuale transito è di vedere se nei dati del pianeta è presente l’inclinazione orbitale o la massa esatta: se i dati non ci sono o non sono precisi, allora vuol dire questo è il candidato perfetto per andare alla caccia di un eventuale transito.

Le probabilità di transito di pianeti con orbite più strette di 0,1 AU sono di circa il 10%, non molte ma neanche poche.

In ogni caso è sempre meglio documentarsi più a fondo sulle proprietà del sistema planetario che si sta studiando attraverso una ricerca in internet degli articoli scientifici che riguardano questi oggetti, magari sul sito http://adsabs.harvard.edu/ o www.arxiv.org, siti web che contengono tutti gli articoli scientifici pubblicati dagli astronomi: ogni scoperta in questo ambito viene resa pubblica attraverso questi portali.

La tecnica da seguire è leggermente diversa rispetto alla ricerca ex-novo, poiché conosciamo già l’oggetto che dobbiamo studiare. Dobbiamo concentrarci, in questi casi, nel raggiungere la migliore precisione possibile; in particolare, occorre seguire fotometricamente la stella per almeno un intero periodo orbitale del pianeta.

Se si segue questa tecnica, anche un eventuale insuccesso sarà positivo: possiamo non vedere il transito, ma se la precisione è sufficiente e il campionamento dell’orbita è totale, possiamo escludere che il pianeta in oggetto transiti. L’esclusione del transito è quasi importante quanto la sua identificazione, poiché consente agli astronomi di affinare la conoscenza di alcuni dati, quali l’inclinazione e la massa.



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